Cannabis e marijuana, quali sono le differenze?
Nel linguaggio comune sono termini intercambiabili. Cannabis, marijuana, canapa: sono tutte parole che vogliono dire la stessa cosa. O no? Non esattamente. C’è una differenza sensibile tra i tre termini ed è bene conoscerla. Vediamola insieme.
Canapa o cannabis: la pianta da cui viene tutto
Il termine più confuso e diffuso è sicuramente “cannabis”. La Cannabis (LINNAEUS, 1753) o canapa è una pianta della famiglia delle Cannabaceae. Per i più, comprende un’unica specie, la Cannabis sativa, che si divide principalmente in tre varietà, Cannabis sativa, Cannabis indica e Cannabis ruderalis.
La pianta di canapa ha un ciclo annuale e può raggiungere i 6 metri di altezza. Viene utilizzata, da millenni, in tantissimi modi. Le fibre di canapa sono utilissime nel campo tessile e vengono utilizzate per realizzare stoffe molto resistenti.
Pensa che il più antico manufatto umano ritrovato è un pezzo di stoffa di canapa risalente all’8000 a.C! Oltre alle fibre tessili, la canapa restituisce fibre di carta di ottima resistenza e può essere usata perfino nel campo della bioedilizia, come nella realizzazione di mattoni di canapa.
L’olio estratto dalla cannabis può essere utilizzato in alcuni tipi di motore, come per esempio il biodiesel, mentre il fusto della pianta, se fatto fermentare, produce etanolo di canapa.
Insomma, della pianta della canapa, da millenni, si usa veramente ogni parte. Solitamente con la parola “canapa” parliamo della pianta nella sua interezza, senza fare riferimento agli usi terapeutici e ricreativi. In quel caso, è più corretto parlare di marijuana.
Marijuana: la weed che fa sballare
Quando parliamo di marijuana, invece, ci riferiamo alle foglie della pianta di cannabis. In natura, la canapa ha un alto tasso di THC che, come sappiamo, ha proprietà psicotrope…in poche parole, “sballa”. La ganja, la weed o comunemente l’”erba”, sono le parole più usate per riferirsi alla marijuana in campo ricreativo, così come “farsi le canne”. Fumare (o assumere in altro modo) la marijuana con THC a scopo ricreativo è illegale in Italia. Tuttavia la marijuana ha tantissimi altri benefici ed è usata anche a scopo terapeutico, ma è opportuno fare alcune distinzioni.
Marijuana terapeutica: la nuova frontiera della medicina
In realtà è da diversi anni che la comunità scientifica sta studiando il potenziale terapeutico della cannabis. Il CBD e il THC, se dosati correttamente, hanno un ruolo fondamentale nella terapia del dolore, ma anche nel trattare disturbi gravi come schizofrenia ed epilessia.
La marijuana terapeutica ha però una sua normativa specifica. Non è acquistabile regolarmente, ma è necessario un piano terapeutico approvato da un medico.
La cannabis terapeutica in Italia è generalmente la cosiddetta Cannabis FM-2 con valori di CBD tra il 7 e il 12% e di THC tra il 5 e l’8%. La produzione e la vendita di marijuana terapeutica sono scrupolosamente disciplinate dal Ministero della Salute tramite l’Organismo statale per la Cannabis.
Hashish e Marijuana, quali sono le differenze?
Come abbiamo accennato prima, della canapa non si butta via nulla. Ed è proprio vero. Dal fusto si ricava la carta, le foglie possono essere utilizzate in medicina e anche resine e pollini sono utilizzati per creare il cosiddetto “hashish”. In Italia chiamato anche volgarmente “fumo”, l’hashish è illegale perché è ricco di THC.
Il termine deriva dall’arabo “ḥašīš”, cioè erba. Alcuni pensano però che possa derivare dalla setta degli “haššāšīn”, da cui verrebbe anche la parola “assassina”. Il capo di questo gruppo portava gli adepti in un giardino meraviglioso e gli somministrava un infuso di hashish come premio per gli omicidi commessi.
La cannabis light
La versione “light” della marijuana è una pianta di canapa ibrida con elevato contenuto di CBD e quasi nullo di THC. Ricordiamo che in Italia il THC è illegale sopra lo 0,2% (con una tolleranza fino allo 0,5%), mentre il CBD è legale.
Il CBD, o cannabidiolo, è il secondo principio attivo, dopo il THC, per abbondanza, presente nella pianta di canapa. Le principali caratteristiche del CBD sono:
- È rilassante
- Ha proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche
- Non ha effetti psicoattivi
- Non dà assuefazione.
La vendita di marijuana light è legale in Italia a uso tecnico o di laboratorio ed è scrupolosamente controllata in fase di produzione da certificazioni esterne. Scopri tutte le migliori infiorescenze light sul nostro shop!
In conclusione
Se nel linguaggio comune non è grave utilizzare canapa, cannabis o marijuana, è importante però conoscerne le differenze. Lottare contro gli stereotipi e i luoghi comuni, infatti, aiuta ad acquistare maggiore consapevolezza.